lunedì 9 marzo 2015

Il sistema museale nazionale del territorio regionale.

ORECCHINO IN ORO, FINE IV SECOLO A.C.
(Museo Archeologico Nazionale di Taranto)

Il sistema museale nazionale del territorio regionale.
In particolare, il Polo museale regionale della Puglia.


       1. Premesse.

2. La riforma del MiBACT.


3. L’organizzazione amministrativa periferica del MiBACT.


4. Il sistema museale nazionale.


5. Il Polo museale regionale della Puglia.


6. La cultura come strumento di crescita economica.



1. Premesse.
Premesso e appurato che le politiche culturali partecipano e accrescono, attraverso un utilizzo economico dei propri espedienti e dei propri elementi, allo sviluppo economico di una comunità, con la creazione di nuovi e migliori posti di lavoro [1], ai nostri decisori pubblici non rimaneva altro che riformare e riformulare nuove politiche di governante unitamente a una riforma burocratica dei Dicasteri.

Più in particolare, la necessità di una riforma amministrativa orientata verso una revisione dei processi e una riorganizzazione delle strutture territoriali del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT), con l’emanazione del DPCM del 29 agosto 2014, n° 171 con l’obiettivo di creare, nell’ambito delle nuove politiche del Ministero strumenti che coniugano protezione e sviluppo dei beni artistici e dei servizi culturali e ambientali e promozione e sviluppo dell’industria turistica per conseguire rilevanti impatti sull’economia e sull’occupazione dei territori [2].

Parlare di riforma delle strutture territoriali del MiBACT, significa dunque analizzare la nuova organizzazione periferica dell’Amministrazione dei Beni culturali.

La nostra attenzione di soffermerà in particolare sul nuovo Polo museale regionale della Puglia.


2. La riforma del MiBACT.
Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, sulla spinta dei nuovi bisogni collettivi, rilevate le esigenze rivenienti dai nuovi stakeholders, a distanza di pochi anni dall’ultimo intervento di riforma, provvede a sottoporsi a un nuovo restyling.

Il processo di riorganizzazione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) è attualmente in corso e come definito nel DPCM del 29 agosto 2014 è determinato sia dalla necessità di adattarsi alle politiche di spending review attuate con il D. L. n° 66 del 2014 sia dalla necessità di rispondere alle misure già adottate con il D.L. n°83 del 2014, convertito nella Legge n° 106 del 2014 (decreto ArtBonus).

Le principali nuovi fonti normative per il seguente lavoro sono:
  • il dPCM 29 agosto 2014, n° 171 «Regolamento di organizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, degli uffici della diretta collaborazione del Ministro e dell'Organismo indipendente di valutazione della performance, a norma dell'articolo 16, comma 4, del Decreto-Legge 24 aprile 2014, n° 66, convertito, con modificazioni, dalla Legge 23 giugno 2014, n° 89» [3];
  • il DM 27 novembre 2014 concernente «Articolazione degli uffici di livello non generale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo» [4]
  • il DM 23 dicembre  2014 recante «Organizzazione e funzionamento dei Musei statali» [5].
L’ultima fonte citata, è attualissima e piena di innovazioni, registrato dalla Corte dei Conti in data 24 febbraio 2015, giusta Circolare MiBACT n° 66 del 3 marzo 2015.


3. L’organizzazione amministrativa periferica del MiBACT.
Tralasciando la nuova organizzazione centrale del MiBACT, che meriterebbe analisi a parte, ai sensi e per gli effetti dell’art. 31 del dPCM 171/2014, la nuova organizzazione periferica del MiBACT, in linea generale è così articolata:
  • Segretariati regionali del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo;
  • Soprintendenze Archeologia;
  • Soprintendenze Belle arti e paesaggio;
  • Poli museali regionali;
  • Musei;
  • Soprintendenze archivistiche;
  • Archivi di Stato;
  • Biblioteche.
La riforma è stata determinata, comandata e asservita a precisi principi rivenienti direttamente dalla regole sulla spending review.

Pertanto, dalla riforma della cultura in tempo di crisi, il territorio pugliese dal punto di vista del suo patrimonio cultuale, è così burocraticamente organizzato e costituito: 
  • Segretariato regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per la Puglia, con sede a Bari; 
  • Soprintendenza archeologia della Puglia, con sede a Taranto; 
  • Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Bari, Barletta-Andria-Trani e Foggia, con sede a Bari; 
  • Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Lecce, Brindisi e Taranto, con sede a Lecce; 
  • Polo museale della Puglia, con sede a Bari; 
  • Soprintendenza archivistica della Puglia e della Basilica, con sede a Bari; 
  • Museo Archeologico Nazionale di Taranto.
Dunque, questa è la composizione determinata dal DM 27 novembre 2014 recante «Articolazione degli uffici di livello non generale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo» come indicato direttamente nell’Allegato 4 del decreto.

L’organizzazione ministeriale si completa poi con le sedi non dirigenziali presenti sul territorio pugliese, e precisamente:
  • Archivio di Stato di Bari;
  • Archivio di Stato di Foggia;
  • Archivio di Stato di Lecce;
  • Archivio di Stato di Brindisi;
  • Archivio di Stato di Taranto;
  • Biblioteca Nazionale “Sagarriga Visconti-Volpi” di Bari

Accanto a queste strutture periferiche troviamo, infine, data l’estensione del territorio pugliese i C.O.A. (Centri Operativi Archeologici).

La nuova sensibilità per il patrimonio culturale e le bellezze presenti nel Bel Paese è un dato riconosciuto nei secoli da parte della storia.

Così come la bellezza e la ricchezza delle tradizioni del territorio pugliese è un dato turistico-culturale oramai positivamente conclamato.

La Puglia, per la storia plurisecolare di culture, religiosità, cristianità e laboriosità delle popolazioni che la abitano e per il carattere aperto e solare del suo territorio proteso sul mare, è ponte dell’Europa verso le genti del Levante e del Mediterraneo negli scambi culturali, economici e nelle azioni di pace [6].


4. Il sistema museale nazionale.
Il sistema museale nazionale è finalizzato alla messa in rete dei musei italiani e alla integrazione dei servizi e delle attività museali.

Obiettivo della riforma, è la nascita del sistema museale nazionale del territorio regionale, con la nascita dei poli museali regionali.

Accanto ai 20 musei statali dotati di autonomia speciale, la riforma ha pensato ad una rete di poli regionali che, nelle intenzioni, dovrà favorire il dialogo continuo fra le diverse realtà museali pubbliche e private del territorio per dar vita ad un’offerta integrata al pubblico.

Secondo il DM 23 dicembre 2014 recante «Organizzazione e funzionamento dei Musei statali», nell’amministrazione dei musei statali è assicurata la presenza di almeno le seguenti aree funzionali, ognuna assegnata a una o più unità di personale responsabile:
  • direzione;
  • cura e gestione delle collezioni, studio e ricerca;
  • marketing, fundraising, servizi e rapporti con il pubblico;
  • amministrazione, finanze, gestione delle risorse umane e delle relazioni pubbliche;
  • strutture, allestimenti e sicurezza.
I Poli museali regionali sono uffici di livello dirigenziale non generale, articolazioni periferiche della nuova Direzione  generale Musei. I poli assicurano sul territorio l'espletamento del servizio pubblico di fruizione e di valorizzazione degli istituti e dei luoghi della cultura in consegna allo Stato o allo Stato comunque affidati in gestione.

Il direttore del polo provvede a definire le strategie e gli obiettivi comuni di valorizzazione, in  rapporto all'ambito territoriale di competenza, e promuove l'integrazione dei percorsi culturali di fruizione e, in raccordo con il segretario regionale, dei conseguenti itinerari turistico-culturali. 

Il direttore del polo museale regionale, tra gli altri innumerevoli compiti, promuove la definizione e la stipula, nel territorio di competenza, degli accordi di valorizzazione di cui all'articolo 112 del Codice Urbani, su base regionale o subregionale, in rapporto  ad ambiti territoriali definiti, al fine di individuare strategie ed obiettivi comuni di valorizzazione, nonché per elaborare i conseguenti piani strategici di sviluppo culturale e i programmi, relativamente ai beni culturali di pertinenza pubblica, promuovendo altresì l'integrazione, nel processo di valorizzazione, delle infrastrutture e dei settori produttivi collegati.


5. Il Polo museale regionale della Puglia.
Definita la struttura periferica del MiBACT, sul territorio nazionale, e più dettagliatamente sul territorio pugliese, vediamo ora di analizzare nello specifico la nascita del nuovo istituto culturale che prende il nome di Polo museale regionale della Puglia.

L’intera riforma DPCM 171/2014, punta a rafforzare le politiche di tutela e di valorizzazione del nostro patrimonio dando maggiore autonomia ai musei, finora grandemente limitati nelle loro potenzialità.

Il Polo Museale della Puglia, con sede a Bari, dal punto di vista del suo patrimonio culturale, è così costituito e rappresentato:
  • Castel del Monte - Andria (Barletta-Andria-Trani)
  • Castello Angioino - Copertino (Lecce)
  • Castello Svevo - Bari
  • Castello Svevo - Trani (Barletta-Andria-Trani)
  • Galleria Nazionale della Puglia “Girolamo e Rosaria Devanna” - Bitonto (Bari)
  • Mostra Archeologica “Storie di Messapi: Manduria, oltre le mura” - Manduria (Taranto)
  • Museo Archeologico Nazionale - Gioia del Colle (Bari)
  • Museo Archeologico Nazionale e zona archeologica di Egnazia - Fasano (Brindisi)
  • Museo Nazionale Archeologico - Altamura (Bari)
  • Museo Nazionale Archeologico di Manfredonia (Foggia)
  • Museo Nazionale Jatta - Ruvo di Puglia (Bari)
  • Palazzo Sinesi - Canosa di Puglia (Barletta-Andria-Trani)

Con uno o più successivi decreti ministeriali, saranno assegnati al Polo museale regionale della Puglia ulteriori aree o parchi archeologici, come prevede espressamente l’art. 16, comma 2, del DM 23 dicembre 2014.

Al polo museale potranno, successivamente, essere individuati e assegnanti ulteriori istituti e luoghi di cultura, immobili e/o complessi monumentali.


6. La cultura come strumento di crescita economica.
Dal territorio pugliese e dalla struttura amministrativa del Polo museale regionale della Puglia parte dunque, un nuovo periodo, con un chiaro e forte segnale per una ripresa globale della economia.

La cultura come strumento di crescita economica e sociale deve passare anche attraverso una equilibrata riforma burocratica dell’intero sistema museale che vede, proprio il territorio pugliese, al centro del progetto denominato “Revisione dei processi e riorganizzazione di una struttura territoriale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MIBACT) in una regione dell’obiettivo convergenza” con cui il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo d’intesa con il Dipartimento della funzione pubblica, in collaborazione del FORMEZ PA, ha avviato la realizzazione del “Progetto pilota Polo Museale” da destinare proprio al nuovo istituto periferico del MiBACT del Polo museale regionale.

Il MiBACT con il DPCM n° 171/2014 pone, dunque, in essere una revisione dei processi e riorganizzazione delle strutture territoriali cercando di disegnare nuovi processi gestionali, organizzativi e operativi, e cercando di creare una rete di relazioni con le nuove strutture periferiche regionali del Dicastero, in particolar modo cercando di creare un sistema museale con Enti pubblici statali e territoriali attraverso anche la collaborazione attiva del privato cittadino.

Attraverso il ridisegno dei servizi e dei processi si tende a favorire lo sviluppo dell’industria culturale e turistica a livello locale, nazionale, europeo e mondiale...

La scelta per una reale e attiva industria culturale appare quanto mai razionale se si pensa che il MiBACT, per raggiungere gli obiettivi previsti dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, ha intrapreso un percorso di riforma della propria organizzazione centrale e periferica, definendo e incaricando sinergicamente di promuovere gli accordi di valorizzazione previsti dal Codice e di favorire la creazione di un sistema museale tra musei statali e non statali, sia pubblici, sia privati.

Un sistema museale nazionale, tra musei privati e pubblici, per la promozione e per lo sviluppo dell’industria turistica per conseguire, contemporaneamente, valori culturali, sociali ed economici, capaci di portare - in periodo di crisi economico e sociale - nuovi impatti sull’economia e sull’occupazione dei territori.

É ormai evidente a tutti che per uscire dalla crisi economica non è sufficiente ridurre e razionalizzare la spesa pubblica, ma parallelamente è necessario riavviare la crescita e lo sviluppo dell’economia.

La storia recente dimostra che la spending review, per essere efficace e per dispiegare i propri effetti nel tempo, deve realizzarsi attraverso la razionalizzazione e riorganizzazione delle diverse strutture intorno ad una precisa strategia di servizio per ciascuna organizzazione.

Per favorire sviluppo e crescita la strada maestra è potenziare i settori economici più promettenti. Fra essi spicca il settore dei Beni Culturali, un volano che può trascinare anche altri settori (in primo luogo basti pensare, ad esempio, a tutto il settore del turismo e del suo indotto).

Questo è il contesto in cui si delinea l'esigenza di un intervento di rafforzamento della capacità amministrativa delle strutture periferiche del MiBACT attraverso il ridisegno dei servizi e dei processi, affinché esse possano favorire lo sviluppo dell’industria culturale e turistica a livello territoriale [7].

Non resta che attendere l’attuazione delle riforme pubbliche, da più parti segnalate come necessarie alla ripresa dell’economia italiana, europea e globale, augurandosi sin da ora, che la valorizzazione della cultura possa, alla prova dei fatti, rivelarsi strumento di crescita del Paese, fonte di sviluppo competitivo, duraturo ed inclusivo.

Bari, 06 marzo 2015


Dott. Michele LORUSSO
Direttore Amministrativo
MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO


Note

[1] 
Il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, ha presentato a febbraio 2015 alla stampa il sito: www.verybello.it/  - “Viaggia nella Bellezza” - Più di 1000 eventi culturali. In occasione di Expo 2015. 
[2] 
Cfr. D.L.vo 300/99 s.m.i.. Vedi, pure, la Legge n° 71/2013 e la Circolare MiBACT n° 31/2013, con cui a partire dal 26.06.2013, il Dicastero ha assunto una nuova denominazione acquisendo anche le competenze delle funzioni in materia di Turismo. 
[3] 
Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n° 274 del 24 novembre 2014. 
[4] 
Vedi Circolare MiBACT n° 373 del 01 dicembre 2014 e Circoalre MiBACT n° 2 del 08 gennaio 2015 
[5] 
Vedi Circolare MiBACT n° 3 del 08 gennaio 2015. 
[6] 
Cfr. Statuto della Regione Puglia - art. 1. Approvato con legge regionale 12 maggio 2004, n° 7 e modificato con leggi regionali 11 aprile 2012, n° 9, 28 marzo 2013, n° 8 e 20 ottobre 2014, n° 44