ORECCHINO IN ORO, FINE IV SECOLO A.C. (Museo Archeologico Nazionale di Taranto) |
Il sistema museale nazionale del territorio regionale.
In particolare, il Polo museale regionale della Puglia.
1. Premesse.
2. La riforma del MiBACT.
3. L’organizzazione amministrativa periferica del MiBACT.
4. Il sistema museale nazionale.
5. Il Polo museale regionale della Puglia.
6. La cultura come strumento di crescita economica.
1. Premesse.
Premesso e appurato
che le politiche culturali partecipano e accrescono, attraverso un utilizzo
economico dei propri espedienti e dei propri elementi, allo sviluppo economico
di una comunità, con la creazione di nuovi e migliori posti di lavoro [1],
ai nostri decisori pubblici non rimaneva altro che riformare e riformulare
nuove politiche di governante unitamente a una riforma burocratica dei
Dicasteri.
Più in particolare, la
necessità di una riforma amministrativa orientata verso una revisione dei
processi e una riorganizzazione delle strutture territoriali del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT), con l’emanazione del
DPCM del 29 agosto 2014, n° 171 con l’obiettivo di creare, nell’ambito delle
nuove politiche del Ministero strumenti che coniugano protezione e sviluppo dei
beni artistici e dei servizi culturali e ambientali e promozione e sviluppo
dell’industria turistica per conseguire rilevanti impatti sull’economia e
sull’occupazione dei territori [2].
Parlare di riforma
delle strutture territoriali del MiBACT, significa dunque analizzare la nuova
organizzazione periferica dell’Amministrazione dei Beni culturali.
La nostra attenzione
di soffermerà in particolare sul nuovo Polo museale regionale della Puglia.
2. La riforma del MiBACT.
Il Ministero dei beni
e delle attività culturali e del turismo, sulla spinta dei nuovi bisogni
collettivi, rilevate le esigenze rivenienti dai nuovi stakeholders, a distanza di pochi anni dall’ultimo intervento di
riforma, provvede a sottoporsi a un nuovo restyling.
Il processo di
riorganizzazione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del
Turismo (MiBACT) è attualmente in corso e come definito nel DPCM del 29 agosto 2014
è determinato sia dalla necessità di adattarsi alle politiche di spending review attuate con il D. L. n° 66 del 2014 sia dalla necessità di rispondere alle misure già adottate
con il D.L. n°83 del 2014, convertito nella Legge n° 106 del 2014 (decreto ArtBonus).
Le principali nuovi fonti
normative per il seguente lavoro sono:
- il dPCM 29 agosto 2014, n° 171 «Regolamento di organizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, degli uffici della diretta collaborazione del Ministro e dell'Organismo indipendente di valutazione della performance, a norma dell'articolo 16, comma 4, del Decreto-Legge 24 aprile 2014, n° 66, convertito, con modificazioni, dalla Legge 23 giugno 2014, n° 89» [3];
- il DM 27 novembre 2014 concernente «Articolazione degli uffici di livello non generale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo» [4]
- il DM 23 dicembre 2014 recante «Organizzazione e funzionamento dei Musei statali» [5].
L’ultima fonte
citata, è attualissima e piena di innovazioni, registrato dalla Corte dei Conti
in data 24 febbraio 2015, giusta Circolare MiBACT n° 66 del 3 marzo 2015.
3. L’organizzazione amministrativa periferica del MiBACT.
Tralasciando la nuova
organizzazione centrale del MiBACT, che meriterebbe analisi a parte, ai sensi e
per gli effetti dell’art. 31 del dPCM 171/2014, la nuova organizzazione
periferica del MiBACT, in linea generale è così articolata:
- Segretariati regionali del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo;
- Soprintendenze Archeologia;
- Soprintendenze Belle arti e paesaggio;
- Poli museali regionali;
- Musei;
- Soprintendenze archivistiche;
- Archivi di Stato;
- Biblioteche.
La riforma è stata
determinata, comandata e asservita a precisi principi rivenienti direttamente
dalla regole sulla spending review.
Pertanto, dalla
riforma della cultura in tempo di crisi, il territorio pugliese dal punto di
vista del suo patrimonio cultuale, è così burocraticamente organizzato e costituito:
- Segretariato regionale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per la Puglia, con sede a Bari;
- Soprintendenza archeologia della Puglia, con sede a Taranto;
- Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Bari, Barletta-Andria-Trani e Foggia, con sede a Bari;
- Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Lecce, Brindisi e Taranto, con sede a Lecce;
- Polo museale della Puglia, con sede a Bari;
- Soprintendenza archivistica della Puglia e della Basilica, con sede a Bari;
- Museo Archeologico Nazionale di Taranto.
Dunque, questa è la
composizione determinata dal DM 27 novembre 2014 recante «Articolazione degli uffici di livello non
generale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo»
come indicato direttamente nell’Allegato 4 del decreto.
L’organizzazione
ministeriale si completa poi con le sedi non dirigenziali presenti sul
territorio pugliese, e precisamente:
- Archivio di Stato di Bari;
- Archivio di Stato di Foggia;
- Archivio di Stato di Lecce;
- Archivio di Stato di Brindisi;
- Archivio di Stato di Taranto;
- Biblioteca Nazionale “Sagarriga Visconti-Volpi” di Bari
Accanto a queste strutture periferiche troviamo, infine, data l’estensione del territorio pugliese i C.O.A. (Centri Operativi Archeologici).
La nuova sensibilità
per il patrimonio culturale e le bellezze presenti nel Bel Paese è un dato
riconosciuto nei secoli da parte della storia.
Così come la bellezza
e la ricchezza delle tradizioni del territorio pugliese è un dato turistico-culturale
oramai positivamente conclamato.
La Puglia, per la
storia plurisecolare di culture, religiosità, cristianità e laboriosità delle
popolazioni che la abitano e per il carattere aperto e solare del suo
territorio proteso sul mare, è ponte dell’Europa verso le genti del Levante e
del Mediterraneo negli scambi culturali, economici e nelle azioni di pace [6].
4. Il sistema museale nazionale.
Il sistema museale
nazionale è finalizzato alla messa in rete dei musei italiani e alla
integrazione dei servizi e delle attività museali.
Obiettivo della riforma,
è la nascita del sistema museale nazionale del territorio regionale, con la
nascita dei poli museali regionali.
Accanto ai 20 musei
statali dotati di autonomia speciale, la riforma ha pensato ad una rete di poli
regionali che, nelle intenzioni, dovrà favorire il dialogo continuo fra le
diverse realtà museali pubbliche e private del territorio per dar vita ad un’offerta
integrata al pubblico.
Secondo il DM 23
dicembre 2014 recante «Organizzazione e funzionamento dei Musei
statali», nell’amministrazione dei musei statali è assicurata la presenza
di almeno le seguenti aree funzionali, ognuna assegnata a una o più unità di
personale responsabile:
- direzione;
- cura e gestione delle collezioni, studio e ricerca;
- marketing, fundraising, servizi e rapporti con il pubblico;
- amministrazione, finanze, gestione delle risorse umane e delle relazioni pubbliche;
- strutture, allestimenti e sicurezza.
I Poli museali
regionali sono uffici di livello dirigenziale non generale, articolazioni
periferiche della nuova Direzione
generale Musei. I poli assicurano sul territorio l'espletamento del
servizio pubblico di fruizione e di valorizzazione degli istituti e dei luoghi della
cultura in consegna allo Stato o allo Stato comunque affidati in gestione.
Il direttore del polo
provvede a definire le strategie e gli obiettivi comuni di valorizzazione,
in rapporto all'ambito territoriale di
competenza, e promuove l'integrazione dei percorsi culturali di fruizione e, in
raccordo con il segretario regionale, dei conseguenti itinerari turistico-culturali.
Il direttore del polo
museale regionale, tra gli altri innumerevoli compiti, promuove la definizione
e la stipula, nel territorio di competenza, degli accordi di valorizzazione di
cui all'articolo 112 del Codice Urbani, su base regionale o subregionale, in
rapporto ad ambiti territoriali
definiti, al fine di individuare strategie ed obiettivi comuni di valorizzazione,
nonché per elaborare i conseguenti piani strategici di sviluppo culturale e i
programmi, relativamente ai beni culturali di pertinenza pubblica, promuovendo
altresì l'integrazione, nel processo di valorizzazione, delle infrastrutture e
dei settori produttivi collegati.
5. Il Polo museale regionale della Puglia.
Definita la struttura
periferica del MiBACT, sul territorio nazionale, e più dettagliatamente sul
territorio pugliese, vediamo ora di analizzare nello specifico la nascita del
nuovo istituto culturale che prende il nome di Polo museale regionale della Puglia.
L’intera riforma DPCM
171/2014, punta a rafforzare le politiche di tutela e di valorizzazione del
nostro patrimonio dando maggiore autonomia ai musei, finora grandemente
limitati nelle loro potenzialità.
Il Polo Museale della
Puglia, con sede a Bari, dal punto di vista del suo patrimonio culturale, è
così costituito e rappresentato:
- Castel del Monte - Andria (Barletta-Andria-Trani)
- Castello Angioino - Copertino (Lecce)
- Castello Svevo - Bari
- Castello Svevo - Trani (Barletta-Andria-Trani)
- Galleria Nazionale della Puglia “Girolamo e Rosaria Devanna” - Bitonto (Bari)
- Mostra Archeologica “Storie di Messapi: Manduria, oltre le mura” - Manduria (Taranto)
- Museo Archeologico Nazionale - Gioia del Colle (Bari)
- Museo Archeologico Nazionale e zona archeologica di Egnazia - Fasano (Brindisi)
- Museo Nazionale Archeologico - Altamura (Bari)
- Museo Nazionale Archeologico di Manfredonia (Foggia)
- Museo Nazionale Jatta - Ruvo di Puglia (Bari)
- Palazzo Sinesi - Canosa di Puglia (Barletta-Andria-Trani)
Con uno o più successivi decreti ministeriali, saranno assegnati al Polo museale regionale della Puglia ulteriori aree o parchi archeologici, come prevede espressamente l’art. 16, comma 2, del DM 23 dicembre 2014.
Al polo museale
potranno, successivamente, essere individuati e assegnanti ulteriori istituti e
luoghi di cultura, immobili e/o complessi monumentali.
6. La cultura come strumento di crescita economica.
Dal territorio
pugliese e dalla struttura amministrativa del Polo museale regionale della Puglia
parte dunque, un nuovo periodo, con un chiaro e forte segnale per una ripresa
globale della economia.
La cultura come
strumento di crescita economica e sociale deve passare anche attraverso una
equilibrata riforma burocratica dell’intero sistema museale che vede, proprio
il territorio pugliese, al centro del progetto denominato “Revisione dei processi e riorganizzazione di una struttura territoriale
del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (MIBACT) in una
regione dell’obiettivo convergenza” con cui il Ministero dei beni e delle
attività culturali e del turismo d’intesa con il Dipartimento della funzione
pubblica, in collaborazione del FORMEZ PA, ha avviato la realizzazione del “Progetto pilota Polo Museale” da
destinare proprio al nuovo istituto periferico del MiBACT del Polo museale
regionale.
Il MiBACT con il DPCM
n° 171/2014 pone, dunque, in essere una revisione dei processi e
riorganizzazione delle strutture territoriali cercando di disegnare nuovi
processi gestionali, organizzativi e operativi, e cercando di creare una rete
di relazioni con le nuove strutture periferiche regionali del Dicastero, in
particolar modo cercando di creare un sistema museale con Enti pubblici statali
e territoriali attraverso anche la collaborazione attiva del privato cittadino.
Attraverso il
ridisegno dei servizi e dei processi si tende a favorire lo sviluppo
dell’industria culturale e turistica a livello locale, nazionale, europeo e
mondiale...
La scelta per una
reale e attiva industria culturale appare quanto mai razionale se si pensa che
il MiBACT, per raggiungere gli obiettivi previsti dal Codice dei beni culturali
e del paesaggio, ha intrapreso un percorso di riforma della propria
organizzazione centrale e periferica, definendo e incaricando sinergicamente di
promuovere gli accordi di valorizzazione previsti dal Codice e di favorire la
creazione di un sistema museale tra musei statali e non statali, sia pubblici,
sia privati.
Un sistema museale
nazionale, tra musei privati e pubblici, per la promozione e per lo sviluppo
dell’industria turistica per conseguire, contemporaneamente, valori culturali,
sociali ed economici, capaci di portare - in periodo di crisi economico e
sociale - nuovi impatti sull’economia e sull’occupazione dei territori.
É ormai evidente a tutti
che per uscire dalla crisi economica non è sufficiente ridurre e razionalizzare
la spesa pubblica, ma parallelamente è necessario riavviare la crescita e lo
sviluppo dell’economia.
La storia recente
dimostra che la spending review, per
essere efficace e per dispiegare i propri effetti nel tempo, deve realizzarsi
attraverso la razionalizzazione e riorganizzazione delle diverse strutture
intorno ad una precisa strategia di servizio per ciascuna organizzazione.
Per favorire sviluppo
e crescita la strada maestra è potenziare i settori economici più promettenti.
Fra essi spicca il settore dei Beni Culturali, un volano che può trascinare
anche altri settori (in primo luogo basti pensare, ad esempio, a tutto il
settore del turismo e del suo indotto).
Questo è il contesto in
cui si delinea l'esigenza di un intervento di rafforzamento della capacità
amministrativa delle strutture periferiche del MiBACT attraverso il ridisegno
dei servizi e dei processi, affinché esse possano favorire lo sviluppo
dell’industria culturale e turistica a livello territoriale [7].
Non resta che attendere
l’attuazione delle riforme pubbliche, da più parti segnalate come necessarie
alla ripresa dell’economia italiana, europea e globale, augurandosi sin da ora,
che la valorizzazione della cultura possa, alla prova dei fatti, rivelarsi
strumento di crescita del Paese, fonte di sviluppo competitivo, duraturo ed
inclusivo.
Bari, 06 marzo 2015
Dott. Michele LORUSSO
Direttore Amministrativo
MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Note
[1]
Il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, ha presentato a febbraio 2015 alla stampa il sito: www.verybello.it/ - “Viaggia nella Bellezza” - Più di 1000 eventi culturali. In occasione di Expo 2015.
Il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, ha presentato a febbraio 2015 alla stampa il sito: www.verybello.it/ - “Viaggia nella Bellezza” - Più di 1000 eventi culturali. In occasione di Expo 2015.
[2]
Cfr. D.L.vo 300/99 s.m.i.. Vedi, pure, la Legge n° 71/2013 e la Circolare MiBACT n° 31/2013, con cui a partire dal 26.06.2013, il Dicastero ha assunto una nuova denominazione acquisendo anche le competenze delle funzioni in materia di Turismo.
Cfr. D.L.vo 300/99 s.m.i.. Vedi, pure, la Legge n° 71/2013 e la Circolare MiBACT n° 31/2013, con cui a partire dal 26.06.2013, il Dicastero ha assunto una nuova denominazione acquisendo anche le competenze delle funzioni in materia di Turismo.
[3]
Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n° 274 del 24 novembre 2014.
Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n° 274 del 24 novembre 2014.
[4]
Vedi Circolare MiBACT n° 373 del 01 dicembre 2014 e Circoalre MiBACT n° 2 del 08 gennaio 2015
Vedi Circolare MiBACT n° 373 del 01 dicembre 2014 e Circoalre MiBACT n° 2 del 08 gennaio 2015
[5]
Vedi Circolare MiBACT n° 3 del 08 gennaio 2015.
Vedi Circolare MiBACT n° 3 del 08 gennaio 2015.
[6]
Cfr. Statuto della Regione Puglia - art. 1. Approvato con legge regionale 12 maggio 2004, n° 7 e modificato con leggi regionali 11 aprile 2012, n° 9, 28 marzo 2013, n° 8 e 20 ottobre 2014, n° 44
Cfr. Statuto della Regione Puglia - art. 1. Approvato con legge regionale 12 maggio 2004, n° 7 e modificato con leggi regionali 11 aprile 2012, n° 9, 28 marzo 2013, n° 8 e 20 ottobre 2014, n° 44
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