lunedì 9 gennaio 2017

COSTRUIRE CASE ANTISISMICHE? Ce lo insegnano i Borbone già nel '700.






CASE ANTISISMICHE? Già all'epoca dei Borbone di Napoli si sapeva come costruirle, tanto che i sistemi all'avanguardia dell'epoca sono validi ancora oggi.
A seguito di un tremendo terremoto avvenuto nel Sud Italia (Sicilia-Calabria) nel 1783, la casa reale dei Borbone delle Due Sicilie, primi in Europa, emanò le prime direttive antisismiche”, sulla base degli studi di un ingegnere spagnolo, Francesco La Vega, che osservò le tecniche di costruzione utilizzate dagli antichi Romani, per le case costruite intorno al Vesuvio. 
Gli antichi Romani utilizzavano la tecnica dell’ “Opus Craticium”, ovvero le murature venivano costruite all'interno di un graticcio di travi lignee che, in base all'intuizione dell’Ing. La Vega, erano in grado di migliorare le prestazioni antisismiche delle abitazioni.
Attualmente in Italia, l'unico modo per “difendersi” dai terremoti è quello di adoperare misure di prevenzione (che in Italia sono normate dalla Legge n°64/1974 e successive modifiche) attraverso le quali vengono stabilite delle regole con cui costruire gli edifici in modo tale da annullare o minimizzare i danni in seguito ad eventi sismici.
Studi sistematici sulla effettiva funzionalità antisismica degli edifici "baraccati" sono stati condotti solo recentemente (cioè, più di tre secoli dopo l'intuizione dell'Ing. La Vega) dagli ingegneri del CNR-Consiglio Nazionale delle Ricerche.

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